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Emozioni e comportamento

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Difficoltà emotive

Cosa osservare

Se tuo figlio ha frequenti scoppi di rabbia seguiti da sensi di colpa o momenti di tristezza che non riesce a spiegare

Cosa facciamo

L’intervento prevede un primo colloquio con i genitori durante il quale vengono raccolte l’anamnesi e informazioni sulle situazioni di vita del bambino per individuare possibili cause scatenanti e il percorso più efficace.

Questo può consistere in:

  • Percorsi di psicomotricità, individuale o in piccolo gruppo, prevalentemente fino ai 6-7 anni.
  • Un percorso individuale di Educazione Razionale Emotiva, in età scolare.

In alcuni casi una consulenza genitoriale o un breve percorso di Parent training consentono di aiutare il bambino indirettamente, attraverso i genitori.

Nel caso in cui le difficoltà emotive siano secondarie ad altre problematiche (es. difficoltà di apprendimento o di autoregolazione) si propone l’approfondimento di questi aspetti.

ADHD e difficoltà attentive

Cosa osservare

Se tuo figlio è spesso distratto, non rispetta le regole e ha comportamenti inadeguati a scuola

Cosa facciamo

È importante comprendere la causa della sua difficoltà e avere un quadro completo dei suoi punti di forza e di debolezza, per questo proponiamo:

  • Un colloquio con i genitori
  • 3 incontri di valutazione (con somministrazione di test, osservazione nel gioco non strutturato e costante attenzione agli aspetti emotivi)
  • Un colloquio di restituzione, nel quale viene consegnata una relazione e condivise delle strategie per intervenire nel quotidiano

È possibile migliorare l’attenzione e l’autoregolazione?

Esistono programmi clinici efficaci nel potenziare queste abilità, in età scolare proponiamo percorsi di potenziamento con il metodo Ferea che prevedono 8 incontri da 45’ e si basano sul training attraverso il gioco.

Cos’è l’ADHD? L’ADHD, Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività, è un disturbo del neurosviluppo che incide fortemente sul benessere emotivo, la vita scolastica e le relazioni. Per effettuare una diagnosi il problema deve essere presente da almeno 6 mesi e manifestarsi in almeno due contesti.

Esiste un continuum tra difficoltà attentive e adhd, per questo motivo è sempre opportuno attuare un potenziamento prima di procedere con una completa valutazione diagnostica.